Nasce l'industria Ferrero
Dal laboratorio di via Rattazzi esce il primo prodotto Ferrero: la “Pasta Gianduja” o “Giandujot”. La pasta a base di nocciole è avvolta nella carta stagnola, si taglia a fette e si mette sul pane ed è un prodotto buono che costa poco. Un chilo di questa specialità, infatti, costa 600 lire (0.30 euro) contro le 3.000 lire (1,50 euro) di un chilo di cioccolato. Il Gianduijot incontra subito i favori del pubblico, oltre ogni aspettativa. Nel febbraio del ’46 la produzione è di tre quintali e arriva oltre a mille alla fine dell'anno; i dipendenti salgono a una cinquantina e arrivano a un centinaio l’anno successivo. Il laboratorio di via Rattazzi diventa troppo piccolo e così Pietro decide di far costruire la prima fabbrica su un terreno acquistato qualche anno prima in via Vivaro ad Alba, dove oggi sorge la sede della Fondazione.
Il 14 maggio 1946 nasce ufficialmente l’industria Ferrero.
Per far conoscere la Pasta Gianduja anche fuori dalla città di Alba e dal Piemonte, Giovanni, fratello minore di Pietro, organizza una rete di vendita molto efficiente e capillare. Con i "Musoni", nome con cui vengono simpaticamente chiamate le versioni commerciali della Fiat Topolino, compone una flotta di 12 camioncini che qualche anno dopo sarà seconda per dimensioni solo a quella dell'esercito italiano.
In questo contesto Michele, il ventenne figlio di Pietro, inizia a collaborare con il padre.